Il re degli anabattisti

Friedrich Reck-Malleczewen
Il re degli anabattisti
Storia di una rivoluzione moderna

Rusconi Editore (Via Vitruvio n. 43 - 20124 Milano), Milano 1971
Pagg. 263 - Lire 3.500


     Di Friedrich Percyval Reck-Malleczewen si è già pubblicato in questa collana il diario, Il tempo dell'odio e della vergogna (1936-1944), che fu ritrovato qualche mese dopo la morte, avvenuta il 16 febbraio 1945 nel campo di concentramento di Dachau.
     Lo scrittore tedesco era nato nel 1884 nella Prussia orientale da una famiglia di Junker protestanti. Dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale e aver frequentato la facoltà di medicina, si era trasferito a Chiemgau, nei pressi di Monaco, conducendo con la famiglia una vita da gentiluomo di campagna e dedicandosi alle sue attività preferite, la musica e lo scrivere. Nel 1933 si era convertito al cattolicesimo, vedendo in esso "l'ultimo baluardo contro la barbarie e la bestialità sempre più virulente". Di convinzioni tradizionali, vide nel nazismo una delle forme della rivoluzione e del demonismo moderni.
     Nel 1937 diede alle stampe un libro sugli anabattisti di Münster. L'opera, sequestrata in tipografia dai nazisti e distrutta, segnò la sorte di Reck-Malleczewen; sospettato di antinazismo, venne arrestato nel 1944 e avviato nel campo di concentramento di Dachau dove morì. Il libro, ristampato nel 1958, viene ora presentato in traduzione italiana con il titolo: Il re degli anabattisti.
     Reck-Malleczewen vi narra la storia della corrente più estremista degli anabattisti, quella che fra il 1534 e il 1535 ha come protagonista Giovanni di Leida, detto anche Bockelson, che con i suoi "profeti" s'impadronisce della città di Münster trasformandola in una mostruosa città demonica. Con un documento intitolato "Reintegrazione" Bockelson annuncia il "ritorno alla purezza della religione cristiana" grazie al nuovo assetto sociale. Diversamente dai luterani gli anabattisti ritenevano possibile un ritorno alla purezza anteriore al peccato originale attraverso un rinnovamento sociale che desse una costituzione perfetta alla comunità cristiana.
     Ma i risultati della rivoluzione non sono dei più confortanti: lussuria sfrenata, poligamia obbligatoria, isterismi collettivi, epurazioni quotidiane di coloro che non condividono il "nuovo ordine". Quando le fortune del "regno di Sion" declineranno e la città sarà attanagliata dalla fame, gli anabattisti elimineranno le "bocche inutili" e giungeranno a uccidere i figli, conservandone i corpi in salamoia per i loro pasti. Il dramma si concluderà con la caduta di Münster e con l'uccisione di Bockelson e dei suoi compagni.
     Reck-Malleczewen vede nella storia di Münster l'anteprima delle utopie rivoluzionarie moderne: ...e molto significativo, a questo proposito, il continuo raffronto che nel corso del libro egli compie tra il moto anabattista e le rivoluzioni francese e bolscevica, così come le continue allusioni indirette a Hitler di cui Bockelson sarebbe stata una prefigurazione. Per questo motivo Il re degli anabattisti non è solo un opera storica avvincente, ma anche un libro attuale che può mostrare al lettore attento il vero volto di certi movimenti che parlano di "tempi nuovi" e di "città sante".




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